Lezioni di lirica in reparto? Una riabilitazione cognitiva “artistica” e coinvolgente
Oggi entrando nel reparto di Medicina Riabilitativa dell’Ospedale San Filippo Neri di Roma, dove operano professionisti infermieri, tecnici della riabilitazione, oss e ausiliari di Nuova Sair, si poteva sentir risuonare la voce potente, bassa e calda di un baritono intonare le arie del Don Carlo di Verdi.
Fatti due passi dopo l’ingresso, ecco un nutrito gruppo di pazienti e professionisti sanitari, raccolti intorno ad una scrivania, intenti ad ascoltare un signore distinto, in pigiama, che racconta la storia della celebre opera verdiana composta verso la fine dell’800.
Il “signore distinto” si chiama Andrew Snarski, ed è un baritono con 56 anni di esperienza internazionale nei maggiori teatri mondiali. Al momento però è ricoverato in Medicina Riabilitativa, “per sistemarmi due ginocchia”, come dice lui.
Ma l’amore per l’opera e la musica classica non lo ha mai abbandonato, tanto che gli operatori del reparto hanno deciso di “sfruttare” questa sua grande passione all’interno di un percorso di riabilitazione cognitiva, dando modo anche agli altri pazienti di prendere parte a delle vere e proprie lezioni di storia della musica.
Dopo la Boheme di Puccini, oggi è stata la volta dell’opera di Verdi che ha aperto a dicembre la stagione della Scala di Milano, con i suoi amori, intrighi di potere e contrasti familiari.
“Per me questa è soprattutto una grande occasione di condividere con altre persone, anche in ospedale, il valore della musica e l’amore per il mio lavoro. Grazie all’attenzione, sensibilità e all’empatia del personale di questo reparto”.
Attenzione, sensibilità, empatia: qualità essenziali per potersi prendersi cura di un paziente. Che è prima di tutto una Persona, con la sua storia e il suo essere.
Questo è assistere, prendendosi cura.