CORRIERE DELLA SERA / Supporto ai bambini con deficit di comunicazione, il Polo Riabilitativo Nuova Sair entra nelle scuole
Migliorare o attivare la comunicazione con l’ambiente esterno è una delle sfide che i bimbi con autismo o altri disturbi del neurosviluppo devono affrontare sin dalla più tenera età. Il Polo Riabilitativo Nuova Sair, centro accreditato dalla ASL Roma 2 per l’erogazione di riabilitazione ai minori con disturbi del neurosviluppo, ha avviato un servizio di professionisti sanitari per supportare nelle scuole gli alunni con deficit di comunicazione anche importanti.
“Attualmente abbiamo preso in carico 25 bambini da 4 ai 14 anni di età nelle scuole del V e del VII municipio; si tratta di bimbi con disturbi del neurosviluppo oppure con paralisi cerebrali infantili o sindromi genetiche, che supportiamo durante l’orario scolastico con interventi di Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA)” – dichiarano la dottoressa Patrizia Grossi e la dottoressa Valentina Marzia Dilorenzo, rispettivamente medico responsabile e coordinatrice dell’ambulatorio del Polo Riabilitativo Nuova Sair.
“Gli interventi vengono erogati dai nostri logopedisti, terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva e terapisti occupazionali con esperienza e formazione specifica, i quali adattano la tecnica a seconda delle necessità dell’alunno, sia che abbia bisogno di lavorare sull’intenzionalità comunicativa, sia che necessiti di lavorare sulle componenti espressive e motorie del linguaggio e/o per ampliare la comprensione linguistica” – aggiunge la dottoressa Dilorenzo.
Alcuni dei bambini supportati nelle scuole svolgono la riabilitazione presso l’Ambulatorio o nel Centro Prima Infanzia del Polo Riabilitativo Nuova Sair di via Paciotti. “Il doppio intervento, sanitario e di supporto scolastico, – fa sapere la dottoressa – ci consente una presa in carico globale dei bambini e del loro ambiente di vita, facendo leva sul rapporto diretto che riusciamo a stabilire con i caregiver primari, i genitori, ed i caregiver secondari, cioè gli insegnanti. In questo modo moltiplichiamo le chance riabilitative dei minori con disabilità importanti, aiutiamo gli insegnanti a stabilire la relazione con i piccoli per realizzare interventi educativi efficaci e diamo alle famiglie maggiori speranze per i propri figli”.